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I punti SocioSì a sostegno delle attività estive della Rete
11 gennaio 2021
11/01/2021
Anche quest’anno La Rete è tra gli enti a cui è possibile donare i punti SocioSì, raccolta punti delle Famiglie Cooperative e Coop Trentino.
Quello che ti chiediamo è di donare entro il 31 gennaio i punti accumulati sulla Carta In Cooperazione alla Cooperativa Sociale La Rete (puoi farlo direttamente in cassa).
L’obiettivo è sostenere la ripartenza delle nostre attività in questo 2021 che ci auguriamo possa farci vedere la fine dell’emergenza Covid-19, ed in particolare riuscire ad organizzare una serie di attività estive per le persone con disabilità.
Ogni 500 punti donati equivarranno a 5 euro destinati alla Rete.
È possibile spostare i punti da una carta ad un’altra, con un minimo di 100 punti (entro il 22 gennaio 2021) e, al momento della donazione, sommare ai punti della propria carta i punti di un massimo di altre due carte In Cooperazione.
OPERAZIONE TRASPARENZAA causa dell'emergenza Covid, lo scorso anno non abbiamo potuto realizzare i soggiorni marini per i quali erano state stanziate le somme raccolte grazie alla vostra generosità nella scorsa edizione della raccolta punti. Quelle somme, insieme a quelle che raccoglieremo quest'anno, saranno interamente impegnate per realizzare percorsi e attività per le persone con disabilità durante l'intera estate.Sarà nostra cura rendicontare cosa faremo e come lo faremo.
Grazie di cuore.
La Rete
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Nuovo progetto Scup per 6 giovani
16 dicembre 2020
16/12/2020
Si chiama Un ruolo sociale per tutti ed è il nuovo progetto SCUP che la Cooperativa sociale La Rete propone a sei giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni (e 364 giorni).
Il progetto ha una durata di nove mesi, prenderà il via il prossimo 1 febbraio per concludersi il 31 ottobre 2021 e vedrà i giovani partecipare in un percorso all'interno dei Servizi Diurni diurni delle cooperativa.
La scadenza per la presentazione delle candidature è fissata alle ore 12 di giovedì 14 gennaio 2020.
I giovani saranno informati tempestivamente circa le selezioni, che avverranno nei giorni immediatamente seguenti.
Per informazioni scrivi a mail@cooplarete.org oppure chiama il numero 0461 987269
IL PROGETTO
Scheda di sintesi
Progetto integrale
PER CANDIDARSI
Iscriviti!
Ecco cosa fare per entrare nel mondo SCUP:
1. Ottieni la tua identità digitale
L'identità digitale garantisce un accesso sicuro ai servizi offerti dal sistema pubblico.In Trentino esistono due modalità per accedere ai servizi on line ed interagire con la pubblica amministrazione: SPID (sistema pubblico di identità digitale) e la Carta Provinciale dei Servizi (la tua Tessera sanitaria blu, dotata di microchip). Se non hai ancora attivato la tua identità digitale, vai al sito dedicato per ottenerla!
2. Iscriviti al servizio civile universale provinciale (SCUP)
Una volta ottenuta la tua identità digitale, puoi iscriverti al servizio civile universale provinciale compilando, sul portale dei servizi, la domanda di ammissione al servizio civile. Stampa la ricevuta che ti arriva via mail e conservala perché sarà indispensabile per candidarti.
ATTENZIONE: l’iscrizione ha validità 12 mesi ed è comunque ripetibile.
Se non studi e non lavori e non fai nessun tipo di formazione o tirocinio puoi iscriverti anche a Garanzia Giovani. Devi comunque essere iscritto a SCUP.
In caso di impossibilità a procedere con l’iscrizione on line, rivolgiti all'Ufficio servizio civile.
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Natale 2020 - Sostienici acquistando i nostri prodotti
04 dicembre 2020
04/12/2020
Quest'anno a Natale puoi fare un regalo speciale e solidale, sostenendo allo stesso tempo le nostre attività.
Abbiamo infatti deciso di realizzare due linee di prodotti da dedicare al Natale. Prodotti che amiamo definire "ambasciatori di futuro": attenti a qualità, rispetto per l'ambiente e contemporaneamente in grado di finanziare le nostre attività.
I prodotti sono quelli di due progetti avviati negli ultimi anni: Io scelgo sociale e Tutti nello stesso campo.
IoScelgoSociale è il brand di prodotti ecologici e solidali che sostiene i progetti della cooperativa sociale La Rete. Il marchio identifica prodotti capaci di trasmettere messaggi di futuro possibile, in un’economia circolare che fa bene a tutti. Le grafiche dei prodotti di Io Scelgo Sociale sono state realizzate all’interno del progetto Tratt-IO, laboratorio creativo inclusivo rivolto a persone con disabilità della Rete.
Tutti nello Stesso Campo è il progetto di agricoltura sociale della Rete, nato grazie al bando Welfare a Km0 di Fondazione Caritro e realizzato in collaborazione con l'azienda agricola Mario Leonardi di Civezzano. Tutti nello Stesso Campo è un luogo di incontro, è welfare generativo, è innovazione, è futuro. I prodotti di Tutti nello stesso campo sono realizzati con il coinvolgimento di persone con disabilità in percorsi attivi e inclusivi all’interno della comunità.
Tra i prodotti che troverete nei cataloghi qui sotto, l'agenda settimanale 2021, biglietti natalizi, crema mani per mani che aiutano, bottiglie termiche, mascherine lavabili, marmellate, succhi, infusi, sciroppi e molto altro.
TUTTI NELLO STESSO CAMPO
Clicca sul banner qui sotto per consultare il catalogo prodotti di Tutti nello Stesso Campo.
COME ORDINARE E RITIRARE I PRODOTTI
E' possibile ordinare dal 7 dicembre 2020 con ritiro e pagamento presso la sede della Rete in via Taramelli8/10 Trento su appuntamento o direttamente presso la sede del progetto allo Stesso campo a Seregnano.
Puoi ordinare i prodotti Tutti nello Stesso Campo direttamente online, attraverso questo form online
Per prenotazione obbligatoria e ritiro puoi anche contattarci via email scrivendo a
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Tel: 345.2734305 - Francesco sarà a tua disposizione, anche via WhatsApp
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Campagna raccolta fondi dicembre 2020
20 novembre 2020
Campagna raccolta fondi dicembre 2020
INSIEME OLTRE LA DISTANZA
Costruiamo insieme nuovi spazi di relazione
SOSTIENICI!
L'emergenza Covid-19 ci ha costretto a ridisegnare il nostro quotidiano, a immaginare e sperimentare modalità nuove di relazione e lavoro. In questi mesi abbiamo ripensato il nostro modo di essere e fare Rete, al fine di garantire di assicurare, pur in condizioni differenti, la continuità dei percorsi di vita alle persone con disabilità.
Alcune azioni concrete:
Abbiamo ripensato le tradizionali modalità di intervento per non lasciare solo nessuno
Abbiamo siglato accordi per nuovi spazi di attività con partner sociali
Abbiamo realizzato un magazzino dinamico di presidi sanitari sempre disponibili
Abbiamo attivato supervisione e formazione permanente per tutti gli operatori della cooperativa
Abbiamo studiato e implementato i migliori strumenti di comunicazione a distanza oggi a disposizione della cooperativa per favorirne l’uso delle persone con disabilità e le loro famiglie
Abbiamo… bisogno di Te!
SOSTIENICI IN TRE MOSSE ;-)
Offerta liberale tramite bonifico bancario IBAN IT37L0830401848000048311142, causale: “Sostegno Insieme oltre la distanza” Visita il nostro sito alla pagina “Sostienici”
Sei un privato o hai un’azienda? Per Natale acquista i nostri prodotti
Abbonati alla rivista “LA RETE”, quadrimestrale in produzione su carta riciclata e via web
TRASPARENZA PRIMA DI TUTTO La campagna avrà una comunicazione dedicata in merito all’andamento della raccolta di risorse e una rendicontazione puntuale dei costi sostenuti negli ambiti dichiarati.
Piccolo o grande, il tuo sostegno avrà comunque un grande valore.
Grazie di cuore.
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etika sostiene due nuovi progetti di abitare inclusivo della Rete
28 ottobre 2020
28/10/2020
L’offerta energetica della Cooperazione Trentina e di Dolomiti Energia ha stanziato 450 mila euro per finanziare altri nove percorsi individualizzati ideati dalle cooperative sociali trentine.
Si tratta di 9 progetti che coinvolgono 30 persone con disabilità accompagnandole alla vita autonoma, verso una nuova identità adulta ed emancipata, frutto di un equilibrio tutto da costruire anche con le famiglie di origine, che nei percorsi saranno aiutate a trovare nuovi momenti di relazione con i figli, lasciando loro lo spazio di indipendenza a cui ambiscono.
I nove percorsi approvati dal Comitato scientifico – composto da Piergiorgio Reggio, presidente della Fondazione Franco Demarchi e da Carlo Francescutti, già responsabile scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla disabilità – sono promossi dalle cooperative sociali Anfass, Cs4, Eliodoro, Incontra, Il ponte e Iter, La Rete e si svolgono in diversi contesti territoriali del Trentino: dalle città di Trento e Rovereto, alle comunità delle Giudicarie, Alto Garda e Ledro, Valsugana.
La Rete ha ottenuto il finanziamento per due progetti. Il primo è La casa di Pietro. Pietro è un 21enne con grave disabilità intellettiva, assenza di linguaggio verbale, problemi di equilibrio e difficoltà di coordinamento motorio che ha manifestato un grande desiderio di autonomia. Una sfida complessa, supportata dalla sua famiglia, che la cooperativa ha deciso di raccogliere.
L'altra progettualità sostenuta da etika è Trento home, che coinvolge 3 persone con disabilità che andranno ad abitare insieme in un appartamento, con la convinzione che possano maturare la capacità di sostenersi a vicenda, aiutandosi l’uno con l’altro per superare, insieme, i limiti di ciascuno.
Tutti i progetti finanziati si basano sul principio che le persone con disabilità abbiamo il diritto di scegliere con chi e dove vivere e che debbano essere sostenute nella loro scelta, superando la logica assistenzialistica. Le azioni educative delle cooperative sono finalizzate a sostenere l'acquisizione e il potenziamento di abilità propedeutiche alla vita indipendente sia in casa che sul territorio: dalla cura di sé a quella dell'abitazione, dalla sicurezza stradale all'uso delle nuove tecnologie ed altro ancora. Ogni progetto poi si declina nello specifico diversamente perché diverse sono le persone con disabilità coinvolte – per età, abilità e autonomie –, diverse anche le loro famiglie e i contesti in cui vivono.
Il fondo solidale etika ha raggiunto quasi 1,8 milioni di euro grazie all’adesione di 57 mila soci e clienti delle Casse Rurali Trentine e delle Famiglie Cooperative. Al successo ha certamente contribuito il risparmio economico rilevante offerto alle famiglie, ma anche i benefici sociali e ambientali: in quattro anni sono state evitate, infatti, più di 44 mila tonnellate di C02.
Fonte: Ufficio stampa Cooperazione Trentina
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Sostieni la Rete acquistando le mele bio-solidali di Tutti Nello Stesso Campo!
20 novembre 2020
20/11/2020
SOSTIENICI ACQUISTANDO LE MELE CHE FANNO BENE E FANNO DEL BENE
Sono disponibili le Mele Golden di montagna, coltivate con metodo bio, raccolte, cernite, preparate dalle persone con disabilità del progetto TuttiNelloStessoCampo.
"Tutti nello stesso campo" è un'impresa solidale economicamente sostenibile che attraverso la coltivazione, la lavorazione e la vendita dei prodotti della terra, coinvolge persone che vivono situazioni di fragilità in percorsi attivi e inclusivi all'interno della comunità. I nostri prodotti sono il risultato di un attento e curato lavoro corale, collettivo. Ogni persona ci mette del suo, secondo le sue capacità, mettendoci il massimo impegno.
Per questo sono più buoni, perchè hanno dentro la parte migliore di tutti.
Le mele della raccolta 2020 provengono dal frutteto di Villa Moretta, a Pergine Valsugana.
Sono disponibili in plateau da 7 Kg (12 €) e cassette personalizzate da 15 Kg (20€ + 3€ di cauzione della cassetta di legno).
Per prenotazioni:mail: mirko@cooplarete.orgonline: bit.ly/mele-rete-2020
RITIRO
Martedì, giovedì, venerdì: ore 9-16, agriturismo Allo Stesso Campo – Seregnano
Mercoledì, giovedì, venerdì: ore 10-12, La Rete Cooperativa Sociale
Sabato: ore 8.30-12,mercato contadino di Seregnano
Sarà possibile saldare il conto al ritiro dei prodotti ESCLUSIVAMENTE IN CONTANTI.
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Il ponte sono io... Al via la Settimana dell'accoglienza 2020
01 settembre 2020
1/09/2020
Anche quest'anno la Rete parteciperò alla Settimana dell'accoglienza. L'edizione 2020 si terrà dal 26 settembre al 4 ottobre prossimi e avrà come tema “La comunità che si prende cura. Relazioni, spazi di vita, salute, ambiente”. Il programma completo della Settimana dell'Accoglienza 2020 è consultabile qui.
La Settimana si aprirà sabato 26 settembre alle ore 16.00 con Ponti che uniscono, iniziativa che coinvolgerà in contemporanea in diversi luoghi della Regione, in modo che i partecipanti possano idealmente sentirsi collegati fra loro. La proposta prevede che ci si incontri sui ponti delle nostre città e delle valli, ponti che uniscono, che superano barriere, ostacoli e divisioni, che favoriscono gli scambi e le relazioni.
La cooperativa La Rete sarà presente sulla passerella ciclopedonale del quartiere delle Albere a Trento con l'evento Il ponte sono io:
IL MANIFESTO DELLA SETTIMANA DELL’ACCOGLIENZA 2020
Abbiamo bisogno di comunità. Ne abbiamo necessità urgente, proprio ora, dopo mesi di isolamento e di comunicazioni a distanza, dopo una ripresa dei contatti che è segnata per molti da forti timori e molta prudenza a cui fanno da contraltare tante persone pervase da un desiderio di buttarsi tutto alle spalle, come nulla fosse accaduto.
Eppure è accaduto qualcosa di molto significativo: la pandemia ha enfatizzato le condizioni di diseguaglianza e di vulnerabilità; ma ha anche messo in luce persone, associazioni, lavoratori, volontari capaci di prendersi cura, farsi carico, sacrificarsi per un ideale di umanità. L’altro è parte costitutiva della mia stessa libertà e insieme possiamo davvero sentirci comunità. È una lezione che non va dimenticata.
Abbiamo bisogno di rielaborare questo insegnamento; abbiamo bisogno di tracciare una direzione sulla fase che stiamo vivendo, sul futuro prossimo, ma anche su quello a lungo termine. Per questo, con i limiti nostri e quelli imposti dalle necessarie regole sanitarie, vogliamo costruire insieme…
Ci vogliamo prendere cura delle relazioni perché deve resistere quanto di straordinario è stato fatto in questi mesi da moltissime persone nel campo sanitario, educativo, dell’assistenza, dei servizi essenziali, del volontariato… È stato un periodo di stimolo per comprendere quanto la vita di una comunità dipenda dall’impegno, dal coraggio, dal senso forte di appartenenza di ciascuno, nessuno escluso. Quando le persone vivono relazioni positive di scambio, si modifica il significato stesso che esse attribuiscono alla loro condizione e cadono molte barriere, minacce, paure, identificazione di nemici, difficoltà, inadeguatezze, insoddisfazioni che logorano le persone in tutti i loro ambienti di vita.
Ci vogliamo prendere cura degli spazi di vita perché le relazioni fra le persone hanno bisogno di luoghi dove possano realizzarsi. Soprattutto le periferie urbane e di valle chiedono di essere profondamente ridisegnate con una visione politica e sociale che sappia riconnettere tra loro le persone perse nelle loro solitudini. La riconfermata sindaca di
Parigi ne ha fatto programma elettorale e su questo ha vinto promuovendo l’idea di una “città del quarto d’ora”, dove ognuno nel raggio di 15 minuti abbia la possibilità di lavorare, imparare, fare la spesa, condividere, stare all’aria aperta, acculturarsi e spendersi nel sociale, farsi curare, fare esercizio fisico.
Ci vogliamo prendere cura della salute e dell’ambiente. Il diritto fondamentale inciso nell’art. 32 della Costituzione non si può intendere “come semplice assenza di malattia, ma come stato di completo benessere fisico e psichico”. Dobbiamo avere ben presente il legame tra diseguaglianze sociali e diseguaglianze della salute; tra interventi di sola medicalizzazione e la necessità di un sistema di relazioni che sgretolino il muro di solitudine e povertà; tra la distanza dei protocolli e la prossimità. E se la giurisprudenza ha iniziato a considerare il diritto a un ambiente salubre come premessa necessaria per rendere effettivo il diritto alla salute, la condizione necessaria per favorire il benessere è occuparsi dell’ambiente umano dal livello locale a quello di ogni realtà locale. Garantire la salute e la qualità dell’ambiente vuol dire garantire la tenuta di una comunità. In questo campo di cura, “non si è mai troppo piccoli per fare la differenza”.
Abbiamo bisogno di una comunità che si prende cura delle relazioni, degli spazi di vita, della salute e dell’ambiente dove viviamo quotidianamente. Abbiamo bisogno di “idealisti concreti”, o “sognatori con i piedi nel fango”, come ama dire l’ex presidente nazionale di CNCA Armando Zappolini. Per questo siamo qui anche quest’anno con la Settimana dell’Accoglienza.
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Servizio civile universale provinciale, due nuovi progetti in partenza ad ottobre
17 agosto 2020
17/08/2020
Il prossimo 1 ottobre prenderanno il via due nuovi progetti di SCUP attivati dalla Cooperativa sociale La Rete, per un totale di 7 posti disponibili.
I progetti hanno una durata di 12 e 3 mesi, e vedranno i giovani in Servizio Civile coinvolti nelle attività dell'area dell'abitare inclusivo e in quelle dei servizi diurni della Cooperativa. Di seguito i dettagli e le schede di sintesi di ogni progetto
ABITARE LE RELAZIONI | 3 giovani | durata 12 mesi
scheda di sintesi (100kb - PDF)
progetto integrale (77kb - PDF)
UN AUTUNNO SPECIALE, UN AUTUNNO IN RETE | 4 giovani | durata 3 mesi
scheda di sintesi (100kb - PDF)
progetto integrale (75kb - PDF)
Termine ultimo per l'invio delle candidature è fissato il giorno 11 settembre 2020. I giovani saranno informati tempestivamente circa le selezioni, che avverranno nei giorni immediatamente seguenti.
Per informazioni scrivi a mail@cooplarete.org oppure chiama il numero 0461 987269
PER CANDIDARSI
Puoi avere informazioni di dettaglio leggi con attenzione la sezione "come partecipare" sul sito dell'Ufficio Servizio Civile della Provincia di Trento.
SE E' LA PRIMA VOLTA CHE PARTECIPI:1. Attiva la tua CPS o SPID;2. Aderisci al SCUP (vedi QUI come aderire) e stampa la ricevuta di adesione che ricevi sulla tua mail;3. Scarica la domanda di partecipazione al progetto che trovi in fondo a questa pagina.4. Compila la domanda in ogni sua parte (anche il trattamento privacy!) e allega la ricevuta di adesione a SCUP e un documento di identità valido.5. Consegna tutta la documentazione direttamente all'Organizzazione che propone il progetto che hai scelto.Hai problemi informatici e non riesci ad aderire online al SCUP? Chiamaci al 0461/493100 o scrivici a uff.serviziocivile@provincia.tn.it
SE HAI ADERITO AL SCUP IN PRECEDENZA DURANTE QUEST'ANNO:1. Stampa la ricevuta di adesione al SCUP che hai ricevuto sulla tua mail (se non riesci più a trovare la ricevuta scrivici a uff.serviziocivile@provincia.tn.it indicando i tuoi dati anagrafici e richiedendo copia della domanda di adesione al SCUP).2. Scarica la domanda di partecipazione al progetto che trovi in fondo a questa pagina, compilala in ogni sua parte (anche il trattamento privacy!) e allega la ricevuta di adesione e un documento di identità valido.3. Consegna tutta la documentazione direttamente all'Organizzazione che propone il progetto che hai scelto.
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Io Scelgo Sociale, la nuova sfida della Rete che guarda al futuro
23 giugno 2020
Presentato oggi il nuovo progetto della Cooperativa La Rete che, insieme a I.GO Distribution lancia un nuovo brand di prodotti eco-solidali ambasciatori di futuro
Prodotti di qualità, amici dell’ambiente e con una forte componente solidale. Sono i prodotti della nuova linea Io Scelgo Sociale, progetto nato da un’idea della Cooperativa Sociale La Rete di Trento in collaborazione con I.GO Distribution, azienda trentina che da oltre 20 anni si occupa di selezionare e importare i migliori articoli per la prima infanzia e prodotti per il mercato sportivo e outdoor.L’obiettivo è quello di realizzare prodotti, oltre che di qualità e dal design unico, ad alto contenuto valoriale, capaci di veicolare messaggi di futuro possibile e di un’economia circolare che fa bene a tutti, caratterizzata da sostenibilità, ecologia e solidarietà.
I prodotti Io Scelgo Sociale sono disponibili online, all'indirizzo igoshopping.it, e si caratterizzano per l'altissima qualità dei materiali utilizzati e per il design, frutto del laboratorio creativo inclusivo rivolto a persone con disabilità Tratt-IO realizzato dalla cooperativa La Rete.
Inoltre i fornitori sono attentamente selezionati, i materiali scelti secondo criteri ecologici ed etici, una parte del ricavo netto sarà totalmente reinvestito nelle progettualità sociali della Cooperativa sociale La Rete.
Il progetto, oltre che ad essere quindi un'iniziativa di fundraising per la cooperativa, rappresenta un'importante opportunità di responsabilità sociale d'impresa per tutte le aziende che siano interessate a sposare il brand Io Scelgo Sociale.
Acquistare Io scelgo Sociale significa quindi sposare un'idea, comunicare una scelta e contribuire a sostenerla: per l'ambiente, per i progetti sociali, per un futuro migliore.
Scopri il progetto e acquista i prodotti del brand Io Scelgo Sociale!
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#LaRetevicinioltreladistanza, le famiglie
09 maggio 2020
Il racconto de #LaRetevicinioltreladistanza si arricchisce del contributo a firma di Giosi Carli, dell'equipe delle assistenti sociali.
Chiudere i portoni rossi di via Taramelli, 60 giorni or sono, è stato un atto di una semplicità disarmante, eppure portava con sé il carico di un’incertezza che si apriva davanti a noi come mai nella nostra storia.Da lì in poi potevamo solo aprire le porte del nostro immaginario e reinventarci un nuovo NOI.Ma quale?Quale NOI senza la vicinanza, il calore degli abbracci, il colore delle nostre presenze che si intrecciano in un continuo bisogno di confronto e supporto reciproco, senza spazi fisici dove incontrare l’altro, senza un’idea di futuro prossimo nel quale rilanciare i nostri progetti.Quale NOI senza la possibilità di portare un aiuto concreto dentro le case delle nostre famiglie, senza poter dare un’opportunità di sollievo alla loro quotidianità, senza quell’esserci anche fisico che è irrinunciabile nelle relazioni. Le nostre famiglie, 133, pensandole una ad una dentro le proprie case, sembravano quel giorno irraggiungibili, inimmaginabile il loro essere costrette in casa, e il nostro allo stesso modo.Trent’anni di percorsi condivisi con queste famiglie hanno rappresentato però un bagaglio di cultura e di esperienza di un valore inestimabile, una vera e propria bussola che ci ha permesso fin da subito di orientarci anche in questo tempo sospeso, in questo spazio di incertezza. Perché le famiglie dentro le loro straordinarie storie, ognuna così unica e irripetibile, ci hanno sempre dimostrato che nella difficoltà possiamo trovare risorse inaspettate, che abitare il limite può rappresentare anche un’opportunità, che dentro la fatica possiamo riconoscere la nostra forza.Mai come in questo momento abbiamo avuto bisogno di far scorrere questa forza nelle maglie della nostra Rete.La forza sì, quella che abbiamo ritrovato quotidianamente nelle parole scambiate al telefono con i nostri famigliari, che hanno riempito le nostre giornate di incontri speciali, nei quali ci siamo trovati a condividere paure, incertezze, informazioni, ma anche momenti di leggerezza, risate, storie di ordinaria e straordinaria quotidianità.Abbiamo occupato reciprocamente gli spazi delle nostre case, lasciandoci contaminare e stupire di volta in volta da racconti di bellissima resilienza e necessaria resistenza fra le mura domestiche.Abbiamo condiviso la voglia di diventare di giorno in giorno più tecnologici, la necessità di coltivare la pazienza, il bisogno di rimanere attivi, il commento a una notizia, un consiglio, una ricetta.Abbiamo imparato che non sempre urge una risposta, un’azione immediata, ma che in alcuni casi il semplice esserci, lo “stare con…” in quella situazione, può rappresentare un buon punto di partenza.Abbiamo riscoperto che anche da lontano si possono coltivare percorsi di socialità attraverso amici vicini e lontani: così Fabio Vettori ci ha rallegrato con le sue formichine “formato Covid-19”; gli amici dell’ Agritur Solasna ci hanno inviato immagini di speranza che ci hanno fatto toccare virtualmente una primavera tutt’altro che sospesa e, ancora, abbiamo imparato che si può giocare spensieratamente in linea diretta con la carissima Roberta del Donchisciotte Trento.Davvero questo tempo di attesa ci ha insegnato che le frontiere del possibile sono molto più in là di dove ce le immaginavamo, che si può fare Rete al di là di qualsiasi lontananza, che “fare” Rete scaturisce prima di tutto da un modo di “essere” Rete, che in ogni stagione è unico e irripetibile, perché fatto delle reciproche contaminazioni di operatori, famigliari, persone con disabilità, volontari in quel preciso momento.Così quel lontano 11 marzo carico di incertezze e di domande senza risposta resta per lo più un ricordo. I giorni, le settimane ci hanno dimostrato che le risposte erano già dentro la nostra storia, dentro i valori che quotidianamente coltiviamo: la relazione, la fiducia nelle risorse delle famiglie, nelle loro preziose competenze, l’alleanza con loro nella realizzazione dei progetti.Una storia solida che, ora lo sappiamo, neanche una pandemia può fermare.Così si è fatto maggio, ed è già ora di pensare alla Rete che verrà, quella che già stiamo immaginando e ci stiamo raccontando nelle nostre telefonate, negli spazi virtuali che ci siamo ritagliati!Usciremo da questo tempo inevitabilmente cambiati, con qualche certezza in meno, ma forse anche con qualche nuova idea di noi, del mondo, della vita.Comincia una nuova stagione in cui la nostra Rete, al di là dei cambiamenti necessari e inevitabili, tornerà ad essere la Rete di tutti, dove ognuno con il suo pezzettino continuerà a rendere grande e forte questa nostra storia.L’area famiglie
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#LaRetevicinioltreladistanza, Casa
24 aprile 2020
Proseguiamo il viaggio narrativo #LaRetevicinioltreladistanza...Dopo i servizi diurni ecco dall'equipe dell'abitare sociale un altro bel contributo narrativo, efficace, non corto, ma intenso. Buona lettura!
E poi c’è casa… la nostra casa…Una casa fatta di incontri, di sguardi, di condivisione. Una casa fatta di parole, di azioni, di vite che insieme si intrecciano.Prove di Volo, la nostra casa, la prima. Dove abbiamo tutti imparato ad abitare, dove la quotidianità ha pervaso le giornate insieme, la collaborazione nelle scelte, nel fare, nel sentire, nell’esserci. Prove di Volo adesso è chiusa, non può accogliere i suoi abitanti abituali, non può essere riempita di risate, di rumori, di legami.Prove di Volo adesso è altro, è il luogo di aiuto e sostegno per chi necessita di uno spazio, per chi non ha più un supporto in casa, per chi ha bisogno di noi. E così, è diventato la casa di Ilaria, temporaneamente.Cerchiamo di ritrovare le risate e la voglia di stare insieme, condividiamo con Ilaria le emozioni, le fatiche del tempo che stiamo vivendo.Abitiamo con lei una quotidianità diversa, fatta anche di silenzi che riempiono la stanza, di mani che curano, che aiutano, che sorreggono.E non importano più le mascherine, e non è importante se per mangiare usiamo i guanti. La vita gira intorno ad un tempo sospeso, in terrazza ascoltiamo il silenzio delle strade, ci facciamo cullare dal sole, dal calore.Intrecciamo nuovi modi di vivere relazioni e impariamo nuovi modi di stare insieme, con lei, tra noi. Noi che da sempre promuoviamo la normalità in ogni piccolo gesto, adesso impariamo una nuova normalità, fatta di un prima e di un dopo… un insieme diverso, più profondo, più caldo.Rimane, di questa esperienza, la possibilità di essere altro. Di essere autentici e reinventare un modo nuovo di accogliere le sofferenze, e i bisogni, in attesa di poter tornare a realizzare i desideri di chi, da noi, viene per imparare ad essere grande, non solo figlio o fratello, ma persona adulta che trova in noi una seconda casa.Ma altre case abitano il nostro tempo, la casa di Alex, di Stefano, di Elio, la casa di Christian, Moreno e Nicola, la casa di Pietro che doveva essere aperta presto, e la casa di Michele e Lara che insieme ad Elio si apprestavano a questa nuova avventura. Ecco che allora la distanza diventa occasione di telefonate, di parole, di incontri alle volte importanti, la colomba di Pasqua che arriva inaspettata, o la cena a casa di Stefano per aiutarlo e sostenerlo.Loro ci insegnano ogni giorno il significato del sacrificio, dello stare alle regole.Stefano vive da solo e da solo sta sostenendo questo periodo, e lui è il primo ad insegnarci che resilienza è anche cercare di affrontare la situazione, stare nel luogo e nel tempo che ci è stato dato.E poi c’è Alex, che nella sua imprevedibilità, si sta godendo appieno questa inaspettata sospensione del tutto che lo circonda. Capisce e affronta con serenità il suo isolamento, scopre nuovi modi di stare insieme a noi e insieme ai suoi genitori. Telefonate, attività diurne online, messaggi e poi le video chiamate di Pasqua. Occasioni per sentirsi parte di un noi che circonda tutta la Rete.E che dire di Moreno, Nicola e Christian, loro con i messaggi di speranza su WhatsApp, con le video chiamate insieme, in posa, che non vedono le loro famiglie da tanto tempo ma che insieme dimostrano di essere loro per primi una bella famiglia, che condivide, collabora.Elio è tornato a casa, dalla mamma, in attesa di poter nuovamente fare ritorno a quella che ormai considera casa sua. Nel frattempo ci chiama al telefono, ci racconta la sua giornata, come aiuta il fratello e come aiuta nelle attività in casa.E poi sente il suo accogliente, Mamudou, che nella loro casa è rimasto, da solo. Il telefonarsi diventa il nostro modo di far sentire che ci siamo, anche nell’attesa di partire con nuovi percorsi, nuove sfide alle quali non smettiamo di pensare, di ragionare, di costruire.Attendiamo il via, la possibilità di una partenza per Pietro e la sua famiglia, la casa pronta per essere abitata, che aspetta di essere invasa di quotidianità, finalmente.Creiamo progetti per Lara, Michele ed Elio, li immaginiamo insieme, mettiamo in comunicazione le nostre prospettive, i nostri punti di vista.Arriverà anche per loro il tempo in cui apriranno la porta di casa e potranno sussurrare, “finalmente!”.
Osvaldo, Serena, Mara, Caterina, Loris Fo., Loris Fa., Letizia, Maria, Emanuela
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#LaRetevicinioltreladistanza, i servizi diurni
11 aprile 2020
Per rispetto della situazione nelle ultime settimane, abbiamo deciso di pubblicare poco, crediamo che il silenzio talvolta sia dovuto.E proprio in occasione della Pasqua, simbolo di rinascita, ricominciamo a condividervi parte di noi, della Rete.Lo facciamo controcorrente, con un post, non corto ma intenso, una narrazione direttamente dal cuore pulsante della Rete, scritto da Eleonora Damaggio, responsabile dei servizi diurni.Merita essere letto tutto di un fiato, per comprendere quanta ricchezza ci ha regalato questo periodo e i suoi protagonisti.Auguriamo a tutti voi una serena Pasqua.#LaRetevicinioltreladistanza
C’era una volta la Rete. Persone. Tante che arrivavano da ogni luogo, non importava la provenienza, importava la voglia di esserci, di stare, di fare.C‘era una volta il ritrovarsi e l'uscire.Non ci sono mai stati luoghi chiusi per la cooperativa, non muri, ma spazi aperti di condivisione.Non rimanere a casa ma uscire, prendersi il mondo, abitarlo, farne parte.Piscine palestre scuole parchi bar ristoranti teatri.Il mondo: la nostra casa.
Il contatto il nostro modo per vivere. La distanza non la conoscevamo.La distanza non può esserci quando si vive la fragilità, quando spesso ci sono braccia a sostenere e mani che imboccano, abbracci che parlano quando non ci sono le parole. Saluti con baci, strette di mano.
Poi un giorno all’improvviso tutto si è fermato. Eravamo storditi, dovevamo imparare linguaggi nuovi, inventare luoghi vicini anche se distanti.Nel buio dell’emergenza, nella fatica del ridefinirsi, da subito vi è stata una certezza a darci luce: non fermarsi.Riscriversi subito. Non lasciare vuoti ulteriori nel vuoto in cuitutti stavamo cadendo. Mantenere da subito costante e viva la Rete.Ecco la strada.Poi giorno dopo giorno avremmo aggiustato il tiro... avremmo sistemato, modificato, ma in alcuni momenti esserci, e esserci SUBITO, è senso.
È difficile lavorare la terra davanti a un computer quando i campi di Seregnano aspettavano solo le sementiche insieme avevamo scelto. Come disegnare quando non puoi toccare gli stessi colori, tenere mani mescolare idee?Come discutere su un tema quando non potevamo ascoltarlo insieme? Guardarci negli occhi…aspettarci. Ecome lavorare sul computer quando se qualcuno non ce lo accendeva lo schermo rimaneva buio? E la musica? Sentirsi armonia in quella sala prove toccando strumenti, accordando voci. E il teatro? Ti ricordi quel teatro pieno di gente? L'intensità di corpi che respirano insieme, le emozioni di noi sul palco.E ora?E ora si continua. Sì perché si può fare, lo stiamo facendo. Lo fa la motivazione delle persone con disabilità, la determinazione delle loro famiglie che li supportano aiutando a mandare foto, a registrare audio, acreare.Un mondo sconosciuto per molti, ma che ora diventa essenza. E allora si continua a discutere, a muovere pensieri, a conoscere piante, a provare ricette.Si recita senza palco e si canta senza microfono. Si fanno crescere piante senza terra, si fanno foto di posti distanti. Non lo stesso soggetto, ma l’unione del desiderio. Gruppi che continuano, l'appartenenza a un noi che si fa voce, il nome di quel gruppoWhatsApp che ti fa nuovamente credere che tutto, tutto può continuare.Cambia, si modifica, alle volte è faticoso e altre diventa commozione intensa. Sono nate reti inaspettate di madri che fanno teatro e di padri che cantano, di sorelle e fratelli che provano a recitare, di padri che provano a capire come mandare una foto.
E poi l’anima pulsante, i colori che danno più luce al dipinto, più armonia alla canzone: i Volontari.Tanti, tante con la voglia di esserci, di capire, di ascoltare. Reti ricamate di telefonate per stringersi. Parole di conforto, mani che arrivano oltre lo schermo, lacrime che si asciugano con una canzone condivisa, sorrisi fatti insieme davanti a un video buffo. Volontari, donne, uomini speciali, che ci sono e continuano a essere più di prima trovando strade, gesti silenti ma speciali: un gelato fatto arrivare a casa, una telefonata in più e poi un'altra...
Questo è il momento dei limiti per tutti, restrizioni, impotenza...
Limiti di tutti e così le differenze si assottigliano si fanno più morbide, chi aiuta? Chi è aiutato? E l’operatore viene spesso rincuorato dalla persona con disabilità, e l'operatrice trova una forza in più per riempire spazi vuoti.I volontari si sentono famiglia quando la famiglia è lontana. Gli operatori si inventano e reinventano, si riscoprono in una passione condivisa, cercano di accogliere e custodire, di portare equilibrio.Le persone con disabilità insegnano, sono loro i veri maestri del limite. Lo conosco da vicino e lo sanno vivere. Ci insegnano che si può. Si è rinchiusi, ma si può essere liberi. Eravamo preoccupati, impauriti ma nuovamente ci siamo fatti nutrire dallo stupore che ci hanno regalato dal loro senso di responsabilità, dalla capacità spesso di rinunciare anche a quelle passeggiate permesse a una categoria, fatta però di persone uniche, diverse, che vogliono innanzitutto sentirsi cittadini, con capacità di crescere e crescere ancora.Resilienza. Una parola così usata, ma che davvero è un abito perfetto per ogni persona con disabilità, per leloro famiglie.Grazie.Nulla si è fermato e forse non sappiamo rispondere a molte domande, ma proviamo a rendere più dolce l’incertezza e la paura di ognuno con un NOI CI SAREMO, comunque. Comunque ci saremo e inventeremo luoghi nuovi, e dipingeremo apertura e inclusione anche nella restrizione. Siamo forti, forti di relazioni che non si sono fermate, sono volate nelle case di ognuno di noi, hanno creato ponti e scavalcato muri.Così ci ritroviamo, oggi più di ieri, convinti che il saper attraversare, condividere e conoscere la propriafragilità ci possa portare in prati immensi … liberi di essere umanità.
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Una Rete vicina, oltre la distanza
11 marzo 2020
Considerate le prescrizioni, nazionali e provinciali, necessarie a tutelare la salute pubblica in relazione al rischio di contagio da Corona virus, le attività della Cooperativa sociale La Rete sono sospese fino al 3 aprile.
Restano attive, con tutte le forme di prevenzione necessarie, le sole attività relative ai progetti abitativi permanenti ed altre, eventuali, forme specifiche di supporto relative a servizi essenziali, da concordare con il servizio sociale territoriale.
È un momento difficile per tutto il Paese, lo sarà per alcune settimane, ma oggi questa condizione è l’unica via per contribuire alla tutela della salute collettiva, in particolare delle persone più fragili, evitando quanto più possibile i rischi di contagio.
Un impegno oltre le distanze
Come ben sapete La Rete crede da sempre nel valore delle relazioni, del sostegno reciproco e della socialità come motore per la qualità della vita di ognuno di noi, ed è per questo che desideriamo fare presente a tutti che durante questo periodo rimarremo "aperti" offrendo un sostegno telefonico a chiunque ne avrà bisogno.
Il numero unico a cui contattarci è il seguente: 0461 987269
Stiamo inoltre pensando a modalità creative e originali per rimanere in contatto e sostenerci reciprocamente, anche a distanza, tenendo viva la nostra Rete. Vi aggiorneremo presto!
Nella speranza che l’emergenza possa rientrare nel più breve tempo possibile, consapevoli però che ci saranno alcune settimane di attesa, vi invitiamo a contattarci per ogni eventuale necessità.
A presto
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Anna dei Miracoli al Sociale di Trento
10 gennaio 2020
10 gennaio 2020
Il Centro Servizi Culturali S. Chiara mette in calendario un appuntamento con un importante risvolto legato alla solidarietà.
Mercoledì 15 gennaio, alle ore 20.30, il palco del Teatro Sociale ospiterà “ANNA DEI MIRACOLI”, uno spettacolo di prosa (fuori abbonamento) tratto dall’opera di William Gibson, prodotto dal Teatro Franco Parenti per l’Associazione Lega del Filo d’Oro. “Anna dei miracoli” è interpretato da Mascia Musy, con Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci e Laura Nardi, con l’adattamento e la regia di Emanuela Giordano.
Lo spettacolo nasce dalla volontà, già manifestata in passato, del Centro Servizi Culturali S. Chiara di rivolgere, all’interno della propria programmazione, un’attenzione particolare nei confronti di tematiche di rilevanza sociale. A tal proposito, il Centro ha individuato nel soggetto “La Rete” Cooperativa Sociale Trento, – cooperativa sociale senza scopo di lucro che opera dal 1988 con uno sguardo rivolto alle persone con disabilità, alle loro famiglie e alla comunità come luogo fondamentale di inclusione sociale – un partner che consentisse di valorizzare ulteriormente tale iniziativa, con particolare riferimento allo spettacolo “Anna dei miracoli”.
La collaborazione che ne è nata potrà in futuro avere ulteriori sviluppi, soprattutto a supporto del progetto “Laboratorio teatrale Icaro” che, attraverso l’esercizio della recitazione e della rappresentazione teatrale, mira ad una maggior inclusione anche per le persone affette da disabilità.
Cosa succede quando in una famiglia arriva il figlio “difettato”, quello che pensavi nascesse solo in casa d’altri? Cosa succede ad un padre ed una madre che si confrontano quotidianamente con l’esistenza di una creatura che hanno messo al mondo ma con cui non possono comunicare? Lo spettacolo parte da queste riflessioni per raccontare la storia di Helen, una ragazza che non vede, non sente e non parla. I suoi genitori non sanno dove sbattere la testa, ed ecco che la pietà e la rabbia, la speranza e il senso di sconfitta, l’amore e l’odio, diventano sentimenti concessi. E lei, Helen, cosa percepisce di quello che ha intorno? Si accorge che la sua vita produce sofferenza? In una società dove solo il bello è vincente, solo il sano è tollerato, padre e madre non hanno scampo: Helen va allontanata, messa in un istituto, nascosta, dimenticata. Ma in casa arriva Anna, dura, inflessibile, con una storia di semi cecità alle spalle, una vita trascorsa in mezzo a creature “difettate”.
“Anna dei miracoli” è una storia vera e racconta l’epocale passaggio alla lingua dei segni, considerata tra le prime dieci grandi scoperte della storia moderna, un bene immateriale dell’umanità, una rivoluzione linguistica che ha permesso di aprire un dialogo tra chi parla e chi non parla. La lingua dei segni, in questo caso applicata sul palmo delle mani, un alfabeto tattile, che permetterà ad Helen di raccontare la sua storia, di apprendere, di esprimere sentimenti e necessità, di crescere e di farsi rispettare. Grazie ad un adattamento che va all’essenza, “Anna dei miracoli” racconta tanto di noi, dei nostri limiti e del coraggio che ci vuole a superarli.
Biglietti disponibili in prevendita su www.primiallaprima.it al costo di 15 euro (fino alle ore 17 del giorno dell’evento). E’ prevista una riduzione per i possessori dell’abbonamento Grande Prosa e InDanza Trento a 10 euro.
Infine, il Centro Servizi Culturali S. Chiara sostiene inoltre Non è così Manifesto, una proposta aperta che contiene principi guida, indicazioni non prescrittive e univoche, orientanti per il rispetto dei diritti delle persone con disabilità, da condividere ed integrare. Il manifesto è promosso da Consolida – Consorzio Cooperative Sociali Trentine. Per aderire al progetto o avere maggiori informazioni visita la pagina dedicata al progetto.
A Cura di Ufficio Stampa Centro Servizi Culturali S. Chiara
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I tuoi punti per... un'estate speciale
09 gennaio 2020
Anche quest’anno La Rete è tra gli enti a cui è possibile donare i punti Sociosì, la raccolta punti delle Famiglie Cooperative e Coop Trentino.
Quello che ti chiediamo è di donare entro il 31 gennaio 2020 presso le casse dei punti vendita i punti accumulati sulla Carta In Cooperazione alla Cooperativa Sociale La Rete, trasformandoli in un’esperienza di solidarietà concreta.
L’obiettivo che abbiamo è finanziare - come fatto lo scorso anno - parte dei costi dei soggiorni marini 2020, in particolare coprire i costi di vitto e di alloggio dei volontari che regalando una settimana delle proprie ferie permettono ogni anno ad oltre 40 persone con disabilità di vivere un’esperienza di vacanza.
Ogni 500 punti che donerai Famiglie Cooperative e Coop Trentino doneranno 5 euro a sostegno di questo ambizioso progetto.
Anche in questa raccolta punti è possibile richiedere di spostare punti da una carta ad un’altra, con un minimo di 100 punti (entro il 23 gennaio 2020) e, al momento della donazione sommare ai punti della propria carta i punti di un massimo di altre due carte In Cooperazione.
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Etika festeggia i suoi primi tre anni con un nuovo concorso per le scuole
18 dicembre 2019
19 dicembre 2019 - Comunicato stampa Cooperazione Trentina
Etika, la bolletta economica, ecologica e solidale del mondo cooperativo con Dolomiti Energia, festeggia il terzo compleanno all’insegna della cultura e della sostenibilità ambientale, lanciando la seconda edizione del concorso per le scuole.
Per il taglio della torta i promotori hanno scelto la scuola elementare di Roverè della Luna dell’Istituto Comprensivo di Mezzocorona, che è stata la vincitrice assoluta lo scorso anno. Ora la loro idea è stata trasformata in un video che entra a far parte della collana “Il mondo di etika” ed è visibile sul sito www.etikaenergia.it.
Il concorso scolastico si colloca nel filone culturale e di sensibilizzazione sui valori fondanti di etika: l’economia equa, l’ecologia e la solidarietà. L’obiettivo del concorso è infatti quello di raccogliere e dare voce alle idee dei bambini e dei ragazzi e promuovere insieme a loro una responsabilità diffusa rispetto alla salvaguardia dell’ambiente attuale e futuro e rispetto alla solidarietà verso le persone con disabilità e alle loro famiglie. Le storie raccontate dai bambini possono contribuire a diffondere la consapevolezza che l’ecologia e un mondo sostenibile sono una responsabilità collettiva.
Raddoppiato il montepremi
“Lo scorso anno ci hanno colpito la creatività e l’abilità dei tanti bambini e ragazzi che hanno partecipato al concorso – spiega Raul Daoli dell’ufficio progetti speciali della Federazione – ma ancor di più la loro consapevolezza sull’importanza di assumersi collettivamente la responsabilità per la tutela dell’ambiente dove viviamo. Hanno molto da insegnare a noi adulti. Per questo abbiamo deciso non solo di fare nuovamente il concorso, ma anche di incrementare il montepremi complessivo portandolo a 10.000 euro, anche grazie al contributo delle Casse Rurali Trentine”.
“La sostenibilità ambientale – spiega Fabrizio Giurgevich di Dolomiti Energia – è uno degli elementi centrali di etika, insieme a quello dell’economicità e della solidarietà. Su tutti e tre questi elementi abbiamo raggiunto risultati più che positivi: quasi 52.000 contratti sottoscritti; un Fondo Solidale che ad oggi ammonta a quasi 1 milione 200 mila euro per i progetti a favore delle persone con disabilità e più di 28 mila tonnellate di anidride carbonica risparmiate, pari all’assorbimento realizzato da 17.000 alberi”.
Il regolamento del concorso
Le scuole trentine possono partecipare al concorso (le primarie attraverso disegni, le secondarie di primo grado attraverso video) iscrivendosi secondo le modalità e i tempi indicati sul sito http://www.etikaenergia.it.
Etika premierà 2 storie narrate per ogni categoria (disegno e video): una selezionata dal pubblico attraverso la votazione online e una dalla giuria del concorso. I 4 vincitori riceveranno 1 buono acquisto per materiale didattico o visite studio del valore di 1.250 euro.
La giuria decreterà anche il vincitore assoluto tra i quattro, la cui storia sarà trasformata in un video animato e inserita nella collana editoriale “Il mondo di etika”. Premi speciali da parte delle Casse Rurali Trentine di 420 euro l’uno andranno ai secondi, terzi e quarti classificati per ogni categoria.
I promotori
Promotore de “Il mondo di etika. L’energia della natura!” è Solidea (la onlus della Cooperazione Trentina che gestisce il fondo sociale) con Federazione, Cassa Centrale Banca, Famiglie Cooperative e Coop Trentino, Consolida, Cooperativa sociale La Rete insieme a Dolomiti Energia.
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Come Libri al Teatro Sociale
25 novembre 2019
25/11/2019Su il sipario! E che sipario! Come Libri..., spettacolo organizzato dalla Rete e proposto in occasione del lancio del Corso Volontari lo scorso 4 ottobre al Teatro Cuminetti, sarà proposto al pubblico lunedì 16 dicembre alle 20.30. Il palco su cui gli attori della Rete si esibiranno sarà quello del prestigioso Teatro Sociale di Trento, per un appuntamento che si preannuncia ancor più ricco di emozioni del primo.
L’evento è organizzato - e reso possibile - grazie al sostegno di Cieffe Formazione e alla collaborazione di Cassa Rurale di Trento, Aquila Basket for No Profit e Edizioni Erickson.
I biglietti - al costo di 10 euro più diritti di prevendita - sono disponibili sul circuito Primi alla Prima delle Casse Rurali Trentine. Il ricavato sarà destinato a sostenere nuove opportunità per le persone con disabilità.
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Civeability, un paese per tutti
10 novembre 2019
10 novembre 2019
Si chiama Civeyoung ed è un'associazione costituita interamente da giovani del paese di Civezzano e frazioni. Tra le attività che i ragazzi di Civeyung organizzano sul territorio c'è anche Civeability, un paese per tutti, un progetto che vuole accendere i riflettori sul tema delle barriere architettoniche e offrire la possibilità di conoscere più da vicino cosa queste significano per la vita di chi è costretto a confrontarcisi ogni giorno.
L'associazione ha quindi organizzato tre serate, l'11, il 16 e il 25 novembre, durante le quali affrontare i diversi aspetti di questa difficile convivenza, discuterne assieme e provare a trovare possibili soluzioni.
Il primo appuntamento, in programma lunedì 11 novembre, è organizzato in collaborazione con La Rete e ha per titolo "Sai cosa sono le barriere?".
È un'esperienza di vita e un'opportunità per vedere il mondo con occhi diversi e con più sensibilità mettendosi nei panni di chi affronta ogni giorno queste difficoltà
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A Trento nasce il Manifesto per comunicare la disabilità
08 novembre 2019
8 novembre 2019Studi internazionali dimostrano che spesso l’emarginazione delle persone con disabilità non è determinata dalla menomazione, ma dallo sguardo che posiamo su di loro, a livello individuale e collettivo. Uno sguardo alimentato dalla narrazione mediatica che oscilla ancora tra l’occultamento e il pietismo, ma anche dalla rappresentazione di chi con la disabilità convive quotidianamente, come le famiglie e gli operatori.
La percezione comune della disabilità – ancor oggi prevalentemente legata a limitazione, incapacità, bisogni – influenza la realtà e i comportamenti, sia nelle relazioni interpersonali, sia in quelle sociali. La questione non è, quindi, teorica e formale, bensì sostanziale e riguarda la cultura collettiva. Secondo i dati del Miur (anno scolastico 2016-2017) in una classe italiana su due è presente un bambino con disabilità; gli alunni con disabilità sono quasi il 3% con un aumento di un punto percentuale rispetto a 10 anni fa.
Sul tema Consolida, con l’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto – Adige, l’Assostampa, la Fondazione Demarchi e il sostegno della Provincia autonoma di Trento, ha attivato un gruppo interdisciplinare composto da giornalisti e professionisti della comunicazione (videomaker, social media manager, fotografi) insieme ad operatori sociali, genitori e persone con disabilità, con la supervisione del professore Michele Marangi, docente dell’Università Cattolica. Ne è nata una proposta che contiene principi guida, indicazioni quindi non prescrittive e univoche, ma orientanti per il rispetto dei diritti delle persone con disabilità, da condividere ed integrare.
Il “manifesto” è stato presentato dai promotori alla comunità in un evento organizzato nell’ambito dell’iniziativa “Impresa al cubo” dedicato alle cooperative sociali in corso a Trento ad organizzazione di Consolida.
Fin dal primo sguardo si nota che si tratta di un manifesto differente, perché dalla differenza nasce e la differenza di ciascuno riconosce: senza nessun precetto ma con sette principi guida che ciascuno può tradurre nella pratica professionale e di vita. Proprio perché l’immaginario collettivo si alimenta da una molteplicità di fonti, il Gruppo ha scelto di rappresentare i principi con una pluralità di linguaggi: teatro, video, human library, informazione giornalistica.
Il primo principio pone l’attenzione sul fatto che prima della disabilità c’è la persona, che come tutti ha bisogni, sogni, desideri, progetti, pregi e difetti. Altro aspetto riguarda la pluralità: ci sono tante forme di disabilità e chi ne parla dovrebbe prendersi il tempo per comprenderle. Terzo invito è quello di considerare che differenza e diversità non sono sinonimi: la differenza è nella natura delle cose, la diversità è un giudizio che etichetta ed esclude.
Quarto: né sfigati né supereroi. E’ necessario prestare attenzione allo sguardo, per togliersi le lenti deformanti del pietismo o dell’eroismo. Quinto aspetto: il deficit è personale, l’handicap no: serve imparare a distinguere il limite oggettivo dalle barriere create dalla società. Sesto principio: l’età conta. La disabilità non è un’eterna infanzia, la carta d’identità vale per tutti. Infine spazio ai protagonisti: le persone con disabilità non sono oggetti da raccontare, ma soggetti da incontrare. E a volte scelgono di non raccontarsi.
Sette principi, dei quali due in particolare sono molto rilevanti, a parere della vicepresidente di Consolida Francesca Gennai: “la persona diversamente abile non è sempre giovane, ma segue le normali fasi della vita. Così come non è un supereroe, ma una persona normale, e come tale desidera essere trattata”.
“Con questo manifesto vorremmo essere influencer per un futuro inclusivo – spiega la coordinatrice del Gruppo interdisciplinare Silvia De Vogli, responsabile Comunicazione e Cultura di Consolida –. Oggi spetta a ciascuno di noi decidere se diventare follower, aderendo personalmente, e influencer, promuovendo l’adesione delle nostre organizzazioni”.
Il comunicato stampa integrale è disponibile qui sul sito della Cooperazione Trentina.
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Etika, la bolletta solidale su Corriere Buone Notizie
08 novembre 2019
Etika, la bolletta solidaleCosì ora i disabili trovano casa
Per ogni contratto Dolomiti Energia destina 10 euro a una finalità sociale. Cinquantamila famiglie hanno creduto al progetto. Con i fondi, alloggio a 40 fragili
Un meccanismo tanto semplice da progettare quanto complesso da agire: una bolletta energetica che per ogni contratto sottoscritto stacca ogni anno una donazione (10 euro) con cui viene alimentato un fondo volto a finanziare progetti di abitare sociale per persone con disabilità. Il risultato in due anni sono 674mila euro arrivati al Fondo Sociale gestito attraverso Solidea onlus che ha consentito a circa 40 disabili di sperimentare soluzioni abitative autonome: e le oltre 50mila famiglie che hanno creduto a questo progetto hanno risparmiato in bolletta complessivamente oltre 1 milione e 750 mila euro.
Il caso di Etika, la bolletta solidale promossa da Dolomiti Energia in partnership con attori della cooperazione e dell’imprenditoria sociale trentina (Federazione Trentina della Cooperazione, Cassa Centrale Banca, Famiglie Cooperative, Consolida), rappresenta buona pratica ricca di elementi di apprendimento. Serve in primo luogo un pioniere - in questo caso la cooperativa sociale La Rete - che come spesso capita si fa carico di una prima prototipazione dell’innovazione sociale, assumendosene anche il rischio. Un pioniere che però non agisce da solo come un «cane sciolto» ma sa - ed è messo in grado di - operare all’interno di ecosistemi capaci di riconoscere il valore della sua sperimentazione, accompagnandola senza tarparle le ali e soprattutto apprendendo dagli elementi di successo e dalle difficoltà per favorire la crescita complessiva del sistema. Una sperimentazione però, per quanto accompagnata, non basta se non trova una catena di produzione del valore dove annidarsi in modo da infondere i suoi elementi di innovazione. In questo caso Dolomiti Energia ha scelto in modo consapevole di non relegare Etika nell’ambito delle azioni di responsabilità sociale d’impresa, ma di farne un modello di business dove redditività e redistribuzione viaggiano lungo lo stesso binario. Continua a leggere sul sito del Corriere.it
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Impresa sociale al Cubo
04 novembre 2019
4 novembre 2019Dal 6 al 14 novembre torna Impresa Sociale al Cubo.
Terza edizione per la rassegna culturale della cooperazione sociale organizzata dal consorzio Consolida con l’obiettivo di condividere riflessioni, esperienze e progetti e costruire con gli altri attori del territorio sinergie virtuose per il benessere collettivo.
Seminari, convegni incontri con gli autori per confrontare idee e progetti su: abitare inclusivo, narrazione della disabilità, inserimento lavorativo di persone svantaggiate. E ancora sulla valutazione di impatto e il bilancio sociale, sulla filantropia strategica e le alleanze per lo sviluppo del territorio.Il programma dettagliato è disponibile qui. Tra i vari appuntamenti, segnaliamo in particolare i seguenti.
SEMINARIO Venerdì 8 novembre 16.30
Est&tika: comunicare la disabilità c/o Consolida, Via Rienza 14, Trento
Studi e ricerche internazionali dimostrano che spesso l'esclusione delle persone con disabilità non è determinata dalla menomazione in quanto tale, ma dallo sguardo che posiamo su di loro, a livello individuale e collettivo.Dal confronto di un gruppo interdisciplinare (persone con disabilità, genitori, operatori del sociale e professionisti della comunicazione) nasce una proposta per una narrazione rispettosa dei diritti delle persone con disabilità e soprattutto un invito ad un impegno di responsabilità condivisa.
CONVEGNO Sabato 9 novembre 9.30 | 13.00
L'abitare inclusivoc/o MUSE, Corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento
A partire dagli esiti dei progetti sperimentali realizzati dalle cooperative sociali del Gruppo Abitare il futuro in diverse parti del Trentino, si apre un confronto sui nuovi scenari per la piena inclusione e realizzazione delle persone con disabilità.
Sabato 9 novembreVISITA GUIDATA 14.30 | 15.30
Scoprire il Muse accompagnati dal pilot del museo e da una persona con disabilità formata per fare la guida. Prenotazioni presso le cooperative sociali di Abitare il futuro oppure direttamente al convegno.
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Nuovo bando di Servizio Civile Universale
11 settembre 2019
UPDATE 30 ottobre 2019Pubblichiamo la graduatoria dei giovani idonei selezionati per il progetto "Insieme, oltre"
UPDATE 17 ottobrePubblichiamo il calendario dei colloqui dei giovani che si sono candidati per il progetto.
La Rete, insieme a UICI e Università degli Studi di Trento propone "Insieme, oltre", progetto di Servizio Civile Universale che offre a 10 giovani (5 presso la Rete, 4 presso UICI e 1 presso l'Università) la possibilità di vivere un'esperienza di servizio civile di 12 mesi.
A questo link la pagina per candidarsi al nostro progetto. Le candidature saranno aperte fino alle ore 14.00 del 17 ottobre (prorogata la scadenza originaria del 10 ottobre) e le graduatorie rese note entro fine ottobre 2019, mentre il progetto partirà nel gennaio 2020.
I posti disponibili sono suddivisi tra gli enti proponenti come indicato di seguito.
La Rete - SERVIZI DIURNI: 3 posti (codice sede: 92593)
La Rete – SERVIZI RESIDENZIALI: 2 posti (codice sede: 92609)
Unione Italiana Ciechi Trento: 4 posti (codice sede: 105131)
Università degli Studi di Trento: 1 posto (codice sede: 126611)
I giovani al momento della candidatura devono indicare l'ente e la sede (vedi il codice) dove intendono svolgere il Servizio Civile.
Una delle principali novità di questo bando è la candidatura esclusivamente on line, tramite l’utilizzo dell’identità digitale SPID. È stata pensata anche una soluzione per quei giovani stranieri comunitari, che in quanto tali non possono registrarsi allo SPID, ma che potranno richiedere direttamente al Dipartimento delle credenziali di accesso temporanee.
LINK UTILI
Qui tutte le informazioni sul Servizio Civile Universale
Qui il progetto integrale Insieme, oltre
Qui la Scheda di Sintesi del progetto
INFO E CONTATTI:
Referente per i contatti con i giovani RETE: Alberto Zandonati mail: mail@cooplarete.org - alberto@cooplarete@org pec: larete@pec.cooperazionetrentina.itTelefono: 0461/987269Referente per i contatti con i giovani UICI: Sara Zomermail: info@uictrento.itTelefono: 0461/915990
Referente per i contatti con i giovani UNITN: Annamaria Larentismail: ateneo@unitn.itTelefono: 0461/281111
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"Come Libri...", sul palco si annulla ogni differenza tra una commozione contagiosa e luoghi comuni che vengono abbandonati
09 ottobre 2019
Commuoversi? Sì, si poteva. Anzi, di più. La commozione è stata - a momenti - un contagio. Un sentimento liberato ma al tempo mitigato dal fragore caloroso e grato dell’applauso.
Dalla commozione – che denuda più dell’emozione - non si poteva scappare. Tanta era, infatti, la poesia in lento movimento di alcuni quadri dello spettacolo. Probabilmente chi ha calcato il palco - con un equilibrio casuale ma quasi magico tra entusiasmo e incertezza, gioia e timore - non cercava commozione. Pretendeva però dal pubblico un esercizio ben più arduo. O meno comodo.
Lo spettacolo, i suoi protagonisti e i suoi ideatori, pretendevano realismo e condivisione. Li hanno ottenuti entrambi.
La cooperativa La Rete ha messo in scena qualche giorno fa, in un teatro Cuminetti strapieno, la coerenza di un impegno trentennale. Un impegno non “a favore” ma “con” i disabili. La differenza dei termini – e dell’approccio – è sostanziale.
Nelle attività de “La Rete” si è consolidata una caparbia e salutare attitudine all’intreccio tra utenti, operatori e un esercito dalla leva sempre aperta di volontari.
I disabili dei quali ci si prende cura finendo con il farsi curare dalle proprie esagerazioni, restano disabili. Ma le loro limitazioni sono una sfida che non riguarda solo loro. I corsi, gli incontri, i laboratori, gli azzardi perfino, la convivialità, una dimensione che diventa sempre più amicale: chi vive “La Rete” si accorge presto che l’assistenza è una chiave irrinunciabile ma non è la chiave che apre tutte le porte.
Il passepartout di un rapporto maturo tra disabili ed abili è la forza di una leggerezza capace di abbandonare i luoghi comuni di mille devastanti pietismi.
Prima persona, poi anche disabile. Una persona semplicemente impossibilitata, ma nel pieno diritto di trovare occasioni per affermare che la propria diversità è spesso soltanto “tecnica”. E poi l’operatore, il volontario, la famiglia, l’organizzazione che li aggrega e li mette in condizione di dare.
Non è gente che offre servizi, (anche se i servizi sono tanti e innovativi). È gente che vince la lotteria di un cambio radicale di pensiero. Vince quando introita la convinzione che ciò che si offre ai disabili, (ma anche a tutti i diversi), è molto meno di ciò che si riceve.
Occorre imparare a mettersi su un piano paritario – di sentimenti, affetto e rispetto reciproco innanzitutto – senza inciampare nel rischio di negare le differenze.
A queste teorie che diventano pratica quotidiana di un’infinità di iniziative e scommesse, “La Rete” nello spettacolo ha dato anche un linguaggio emotivo. Lo spettacolo? “Come libri”. I libri da scrivere per avvicinare buon senso e civiltà piuttosto che i libri già scritti.
In “Come libri” il linguaggio artistico si fa - scena dopo scena - efficacissimo linguaggio sociale. L’arte è da sempre una prerogativa della cooperativa che ha un gruppo – Icaro – al quale nessuno può spezzare le ali quando sperimenta il gioco del teatro senza pretendere altro che il divertimento e la passione dell’aggregazione.
Lo spettacolo allestito per lanciare il corso annuale per volontari è un’opera collettiva dedicata alla consapevolezza, all’entusiasmo e al legittimo orgoglio di un’azione coraggiosa.
È uno spettacolo di contaminazioni “Come libri”. La contaminazione tra operatori, volontari e disabili che avviene ogni giorno alla Rete ma che la magia del teatro - ma più di tutto la magia di un palpabile affetto reciproco - ha reso un esercizio strepitoso di comunicazione.
Una ragazza in carrozzina e una ragazza che le balla più “dentro” che intorno. Si confondono. Si fondono. Piccoli disegni nell’aria di enorme fatica da parte di Irina, la giovane in carrozzina. Disegni nell’aria di gambe e di braccia della ballerina. Alla fine quasi non sai chi è l’una e chi è l’altra. Il cuore è unico. L’anima è unica.
Oppure i cartoni che prendono la forma di casa. Accoglienza e rivincita, bianco e nero, abile e disabile. “La Rete” sostiene, con più di un’esperienza, un “abitare” che è paradigma di autonomia possibile. Di crescita. Di credito verso la normalità.
Eppoi anche le parole, le storie in pillole. E chi le pronuncia. Il ragazzo portato via da bambino dal gelo bulgaro e adottato dal calore di una famiglia che oltre alla sua è diventata anche quella de “La Rete”. Oppure l’immigrato che ne ha passate tante, troppe. Se un “odiatore” qualsiasi ne passasse solo una smetterebbe di blaterare. L’immigrato non odia. Lui è: e tanto basta. Collabora con “La Rete” perché lì bianco, nero o giallo sono solo colori.
Quadri, volti, accenni, vita. “Come libri”, appunto. Come libri che si possono scrivere anche senza penna. Chi stava sul palco ha messo nero su bianco, (il nero dell’abito, il bianco delle luci) l’incipit della sua storia. E sono storie – tante storie - tutta da scoprire. E si potranno scoprire anche scoprendo “La Rete”, mettendosi a disposizione come già fanno in centinaia ma mai abbastanza.
Ma scoprire che cosa? L’umanità e il credito di diritti che ci sono dietro uno sguardo, un incedere tra il divertito e l’imbarazzato con un braccio sfigato ma un cuore che fa invidia. O che ci sono dietro una “spaccata” da ballerina cicciotta che sbeffeggia ogni limite fisico.
Eccoli i libri di “Come libri”. Libri con le gambe a posto. Libri senza le gambe a posto. Libri in un sorriso stupito da tanto stupore nel pubblico. Libri in carrozzina. Libri senza carrozzina. Libri da rileggere perché uno spettacolo così intenso, così corale, così vissuto merita il bis, il tris, il poker.
Carmine Ragozzino per ildolomiti.it
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Nuovo bando Servizio Civile Provinciale per quattro giovani
23 settembre 2019
A casa fuori casa è il progetto SCUP - Servizio Civile Provinciale destinato a 4 giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni. Il progetto ha la durata di 12 mesi e coinvolgerà i giovani volontari nei progetti dell'abitare inclusivo residenziale della Cooperativa.
Le candidature possono essere inviate entro il 11 novembre (prorogata la scadenza precedente del 14 ottobre), colloqui e comunicazione della graduatoria avverranno la settimana successiva. L'inizio delle attività è previsto l'1 dicembre.
Qui tutte le informazioni su come partecipare, mentre di seguito riportiamo la scheda di sintesi e il progetto integrale.
A casa fuori casa
scheda di sintesi (96kb - PDF)
progetto integrale (114kb - PDF)
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